Gli accordi di Vincere l’odio di Elio e le storie tese per chitarra.
Elio e le Storie Tese, gruppo creato da Stefano Belisari, torna a Sanremo per la terza volta, dopo due secondi posti: uno nel 1996, l’altro nel 2013. Quest’anno il pezzo in gara sarà un inno contro l’odio, mentre Beethoven e “La Febbre del Sabato sera” saranno al centro della loro performance nella serata cover del venerdì.
Mancano da tre anni dal palco del Festival di Sanremo 2016 ed Elio e Le Storie Tese non hanno perso occasione per tornarci con la canzone ‘Vincere l’odio‘, dopo avere sfiorato la vittoria nel 2013. Allora fu Marco Mengoni ad avere la meglio, costringendo per la seconda volta il gruppo fondato da Stefano Belisari a guardare dal basso il primo gradino del podio, dopo aver sfiorato la vittoria già nel 1996, quando si fecero notare dal pubblico nazionale con La Terra dei Cachi.
Nel 2013 fu “La Canzone Mononota” a portarli vicini al successo, mentre oggi, nella seconda edizione targata Carlo Conti, il gruppo porta a Sanremo una canzone con un testo che è tipicamente affine ai tratti folli della tradizione testuale del gruppo, ricco di voli pindarici, salti tematici e accostamenti apparentemente inappropriati oltre che privi di senso.
Successivamente troverete anche gli accordi della canzone.
Ecco il testo:
Se mi guardi con quel sguardo dentro agli occhi
io ti sfido a innamorarmi di te
ma due occhi per sguardarsi sono pochi
per amarci ce ne vuole almeno tre
ce ne vogliono tre
Femminiello che vivi a Napoli
coi problemi presenti a Napoli
femminiello di una metropoli sul mare chiaro
femminiello ma quanti ostacoli
nel tuo cuore disperso a Napoli
per fortuna che poi c’è il Napoli
al San Paolo di Napoli
San Paolo, San Paolo, convertitoti nei pressi di Damasco
San Paolo, San Paolo, quante lettere scrivevi tu
San Paolo, San Paolo, ebreo ellenizzato di Tarso
San Paolo, San Paolo, per fortuna che il Signore ti è apparso
perché tu perseguitavi i cristiani
e giustamente lui ti ha detto stop stop stop
Sto partendo con il treno per andare a Kathmandu
dove ti sei trasferita per fondare una tv
che trasmette televendite di vini calabresi
che in Nepal vanno forte ma li fanno a Kathmandu
quanto è bella la Calabria, quanto che sei bella tu
Tubero che mediti tranquillo sotto terra
finché c’è una mano nerboruta che ti afferra
tu dici “No no no”, poi dici “Forse forse forse”
poi ti lasci prendere
e ti abbandoni a questo mio pelapatate
accompagnato dal tuo amico topinambur
Topinamburbera, sedicente burbera
chi l’avrebbe detto, nascondevi un cuore d’oro
sotto a quei 90 chili di burbera
non cambiare mai burbera
energumena, accarezzami lo stesso
Cantando questa canzone brutta
brutta da cantare se vuoi
sarà pure brutta però a me mi piace
canzone brutta
sarà capitato anche a voi
di avere una canzone in testa
Brutta
Brutta
E il messaggio che noi qui vogliam comunicar
con questi ritornelli è:
Vincere l’odio.


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