Il cielo in una stanza accordi e testo Gino Paoli per chitarra e PDF GRATIS. Il cielo in una stanza accordi


Difficoltà di esecuzione del brano: Media
Tonalità accordi della canzone: FA

Il cielo in una stanza accordi e testo Gino Paoli

Testo e accordi Il cielo in una stanza

FA REm Quando sei qui con me SOLm DO FA questa stanza non ha più pareti REm ma alberi, SOLm DO alberi infiniti: FA REm quando sei qui vicino a me SOLm DO questo soffitto viola FA REm no, non esiste più SOLm DO FA Io vedo il cielo sopra noi REm che restiamo qui SOLm DO abbandonati FA REm come se non ci fosse più SOLm DO niente, più niente al mondo FA REm Suona un'armonica: SOLm DO mi sembra un organo FA REm che vibra per te e per me SOLm DO FA su nell'immensità del cielo REm SOLm DO FA REm SOLm DO FA REm SOLm DO FA REm Suona un'armonica: SOLm DO mi sembra un organo FA REm che vibra per te e per me SOLm DO FA su nell'immensità del cielo REm SOLm Per te, per me: DO FA DO FA nel cie-e-lo

Il cielo in una stanza è un brano musicale composto dal cantautore Gino Paoli, pubblicato la prima volta nel 1960 per l’interpretazione di Mina nel 45 giri Il cielo in una stanza/La notte e nell’omonimo album. Nello stesso anno, ma successivamente, fu pubblicato anche dal suo autore sul singolo Il cielo in una stanza/Però ti voglio bene e nel 1961 nell’album eponimo.

Paoli, nel 1962, affidandosi all’arrangiamento di Ennio Morricone durante il suo passaggio alla RCA, registrò un’ulteriore versione in studio del brano (mai uscita come singolo) che con il tempo diventerà la più famosa in assoluto. Il brano è considerato generalmente tra i più belli nella storia della canzone italiana.

La canzone fu scritta dal giovane cantautore genovese quando non era ancora iscritto alla SIAE, per questo nei crediti delle varie versioni del disco figurano Mogol come autore del testo e Toang compositore della musica. Solo successivamente sarà depositata con la firma corretta del solo Paoli.

Il brano, rifiutato da interpreti come Jula de Palma e Miranda Martino, fu proposto a Mina dal paroliere Mogol. Mina, poco convinta e all’inizio anche riluttante, decise di registrarla solo dopo averla sentita eseguita al pianoforte dallo stesso Paoli, ma soprattutto a seguito delle pressioni dei discografici.

Con questo singolo tuttavia, la cantante raggiunse il 15 ottobre 1960, per la seconda volta nella sua carriera (dopo Tintarella di luna/Mai), il traguardo discografico del primo posto nelle vendite. Il pezzo infatti, entrato al quinto/sesto posto nell’estate 1960, rimase in classifica fino all’inizio dell’anno successivo, dopo aver raggiunto il primo posto per 14 settimane, diventando il 45 giri più venduto dell’anno e sfiorando nel tempo i 2 milioni di copie vendute.

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